La piccola grande rivoluzione dell’educazione ambientale

La piccola grande rivoluzione dell’educazione ambientale Spesso, da educatrice ambientale, mi sono chiesta in cosa consistesse infine il mio lavoro, quale fosse il suo senso più profondo e, alla fine, ho capito che ciò che facciamo è semplicemente (si fa per dire) restituire umanità alle persone, nel senso di ricondurle alla loro condizione più umana, quella legata alla natura e al mondo, quella in cui le relazioni (intra e interspecifiche ma anche con tutto ciò che costituisce il nostro ambiente) hanno un’importanza primaria perché ci permettono di vivere e di vivere bene, quella in cui esiste il gruppo, perché da animali intrinsecamente sociali è solo nel gruppo che troviamo il nostro significato e la nostra realizzazione. Specialmente quando i nostri interlocutori sono i bambini questo sforzo di strapparli, seppur per poco, alla quotidianità di macchine, di schermi, di lunghe ore di immobilità nei banchi di scuola e di altre di movimento dettato e guidato dall’adulto, di privazione della noia e dell’ozio, di velocità e di impegni continui, è, infine, qualcosa di profondamente rivoluzionario, che sfida fin dalle sue radici una società creata per il non-uomo. In un’epoca di così grande lontananza da ciò che siamo, di soppressione dei bisogni primari […]

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